Per POSTURA CORPOREA si intende l'atteggiamento spaziale-tridimensionale del corpo quale risultante psico-fisica globale nella costante contrapposizione alla forza di gravità.
E' consuetudine suddividere la postura in STATICA (soggetto fermo sul posto) e DINAMICA (soggeto in movimento). Tuttavia ciò rappresenta una distinzione totalmente schematica e per nulla realistica in quanto, in realtà, un individuo stabile su di una superficie, pur non muovendosi, oscilla costantemente, seppure in un range magari non rilevabile all'osservazione. Tale oscillazione è il risultato del costante processo adattativo posturale che il soggetto attua per mantenere l'equilibrio a fronte di un insieme di elementi in qualche modo destabilizzanti, insiti nell'ambiente (ad esempio tutti gli stimoli esterocettivi: visivi, uditivi, meccanici, termici, ecc.) ed all'interno dell'organismo medesimo (escursioni respiratorie, modulazioni tonico-fasiche, muscolari, ecc. ) in una sorta di interazione plurisensoriale determinante un risultato unico costante: l'equilibrio corporeo nello spazio.
La specie umana, considerata consuetudinariamente "bipede" deve misurare la propria capacità antigravitaria all'interno di una "superficie di sostegno" relativamente limitata, rispetto all'altezza corporea, attraverso la proiezione al suolo del centro di gravità (che si trova circa 1 cm al davanti della L3 - vertebra lombare ).
Il complesso funzionale dei meccanismi posturali dell'equilibrio è sostanzialmente costituito dall'apparato muscolo-scheletrico nel suo insieme con la componente effettrice neurologica sensitivo-motoria (Sistema Nervoso Centrale e Periferico) a raccogliere gli stimoli interni (propriocettivi e vestibolo-labirintici) ed esterni (esterocettivi in senso lato: visivi, uditivi, olfattivi, tattili, dolorifici, termici) modulando la risposta motoria conseguente con eventuale partecipazione della coscienza ad integrare ulteriormente la modalità di risposta posturale. In sintesi si tratta, in ogni caso, di un processo consequenziale tra INPUT informativi e risposte conseguenti - OUTPUT quale fenomeno di adattamento.
E' interessante sottolineare come il concetto di POSTURA possa considerarsi comprensivo dell'aspetto della COMUNICAZIONE tra individuo ed ambiente tanto da poter parlare addirittura di "linguaggio del corpo" come epifenomeno naturale, fluido e spesso spontaneo, indipendente dalla volontà cosciente nel rapporto interattivo continuo tra l'individuo e tutto ciò che lo circonda e lo coinvolge in misura più o meno diretta.
La postura in altre parole come integrazione tra psiche, corpo ed ambiente in tutta la sua potenzialità espressiva e ciò significa che il profilo psicologico individuale può trovare netto riscontro nell'atteggiamento corporeo posturale "strutturato". Ad esempio un soggetto tendenzialmente "depresso" assumerà un atteggiamento posturale in prevalente flessione, quasi a proteggersi e nascondersi dal mondo esterno contrariamente al soggetto di tono umorale "positivo" e ottimista che si propone al mondo esterno in atteggiamento di estensione (spalle larghe, sguardo in avanti, ecc.) con una certa disinvoltura nello sguardo che risulta diretto e sicuro nei confronti dell'interlocutore.
Lo STRESS, per qualità e livello può rappresentare altro elemento a valenza psico-somatica che si riflette sull'atteggiamento posturale: un EUSTRESS (tensione positiva) determina una certa scioltezza posturale statico-dinamica mentre uno stato di STRESS NEGATIVO può portare a fissare un atteggiamento caratterizzato da tendenza flessoria specie delle ginocchia (quasi a cedere al peso delle problematiche quotidiane) oppure, al contrario, in iperestensione reattiva e quasi aggressiva.
Analisi Bioenergetica di Alexander Lowen
In molti casi noi trattiamo pazienti con problemi psicologici di natura nevrotica mediante protocolli di attività fisica a scopo terapeutico nell'intento di migliorare il portamento tonico-posturale con conseguente miglioramento percettivo e quindi psicologico di immagine della propria persona.
Considerare la problematica posturale corporea in ambito dell'Educazione Fisica diventa un aspetto ormai irrinunciabile nell'ottica di una corretta preparazione in grado di portare l'Atleta all'espressione della sua massima potenzialità, riducendo sensibilmente la probabilità del verificarsi di tutta una sequela di accidenti muscolo-scheletrici che ostacolano l'attività e mettono a repentaglio la salute dello Sportivo.
Una preparazione teorico-pratica posturologica di base, da parte di tutti coloro che si occupano di Sport, è resa necessaria in un'ottica di continua evoluzione tecnico-scientifica nelle varie discipline, siano esse prevalentemente "statiche" (tiro a segno, tiro con l'arco, sollevamento pesi, body building, ecc.) o "dinamiche" (calcio, tennis, corsa, ecc.).
Il concetto di EQUILIBRIO è un concetto dominante in qualunque circostanza quotidiana, sportiva e non. Essere a conoscenza delle caratteristiche, dei parametri e delle anomalie eventualmente presenti nel Sistema Posturale permette una pratica sportiva più attenta, consapevole, mirata e sicuramente più proficua. Un Istruttore preparato dal punto di vista posturologico riuscirà sicuramente ad ottenere dai propri Allievi migliori performances e soprattutto molti meno incidenti muscolo-tendinei ed articolari alimentando, in tal modo, ulteriormente la propria immagine di insegnante esperto ed efficace.
Sistema tonico-posturale
Un individuo, fin dalla nascita, percorre un tragitto evolutivo che lo porterà al completamento di tutti quei cicli maturativi che renderà via via possibile ogni atteggiamento posturale statico-dinamico, frutto dell'esperienza accumulata e facente capo a ben precisi schemi motori continuamente modulabili in base ad ulteriori nuove esigenze comportamentali.
Per ONTOGENESI si intende il processo evolutivo, nel tempo, attraverso il quale l'individuo si impossessa di tutti quei meccanismi riflessi involontari gradualmente automatizzati ed arricchiti dall'esperienza che determineranno nel soggetto adulto un adeguato compenso posturale statico-dinamico tale da mantenere, costantemente, una buona risultante di equilibrio corporeo nello spazio, indipendentemente dalla circostanza.
Le principali fasi evolutive ontogenetiche sono 5.
• Periodo PRE-natale: embrionale e fetale in cui si verificano i primi movimenti, iniziando dal capo, collo, tronco, arti superiori ed arti inferiori.
• Periodo da 0 a 3 anni: periodo più importante durante il quale si verifica la maturazione del sistema nervoso. Si compone di 2 periodi:
da 0 a 18 mesi: il soggetto si solleva da terra contro gravità, inizia a camminare, inizia ad utilizzare le mani (attività manipolativa);
da 18 mesi a 3 anni: cammina sempre più disinvolto e sicuro con base di appoggio podalica sempre più ristretta. Corre, si alimenta da solo, parla.
• Periodo dai 3/5 - 12 anni: lo sviluppo rallenta migliorando gradualmente e lentamente la coordinazione posturale statica e dinamica.
• Periodo dai 12 ai 18 anni : superata la fase critica della pubertà, si avvia ad una fase di grande sviluppo posturale-motorio. Rappresenta la fase di età idonea ad estrinsecare le eventuali potenzialità psico-somato-atletiche.
• Periodo dai 18 ai 35 anni: massima espressività delle potenzialità atletico-sportive.
In tale graduale processo maturativo ontogenetico, un aspetto di fondamentale importanza è rappresentato dall'acquisizione di reazioni posturali automatiche ossia riflessi posturali quale base morfo-funzionale di ogni successivo movimento volontario.
I movimenti automatici sono:
• reazioni di raddrizzamento: a partire dai 5 mesi per alzare e mantenere diritto il capo e allineati il tronco
e gli arti, assumendo, per tentativi, l'atteggiamento in quadrupedia (gattonamento) fino ad arrampicarsi
per rimanere in piedi.
• Reazioni di equilibrio: dai 5 - 6 mesi in poi per mantenersi nella posizione acquisita (ad esempio in
piedi) evitando di cadere. Tali riflessi sono definiti prima difesa contro i traumi, caduta a paracadute
(con abduzione-estensione degli arti inferiori), seconda difesa contro i traumi (abduzione-estensione arti
superiori, polso flesso dorsalmente, dita della mano aperte.).
Nell'adulto si verificano 4 meccanismi riflessi atti ad opporsi alla perdita dell'equilibrio:
• contromovimento del tronco ed arti superiori rispetto alla direzione dello squilibrio.
• Movimento omolaterale dell'arto inferiore rispetto alla direzione dello squilibrio.
• Strategia dell'anca con flessione di bacino e tronco omolaterale allo squilibrio.
• Strategia della caviglia con flessione dorsale del piede o comunque di movimento a pendolo rovesciato.
Un aspetto di estremo interesse nel processo evolutivo sinteticamente descritto è rappresentato dal fenomeno dinamico descritto come competizione degli schemi motori attraverso il quale, fin dalle primissime fasi di sviluppo, gli schemi motori che progressivamente vanno conformandosi, si sovrappongono coesistendo e/o interferendosi e comunque influenzandosi reciprocamente in una integrazione in ultima analisi ordinatamente e costantemente progressiva. In altri termini non ci si deve aspettare una evoluzione posturale statico-dinamica ordinata e costante ma piuttosto una progressione di tappe con possibili ritardi e/o anticipi.
Il Sistema Posturale presenta una base neuro-anatomica funzionale costituita da 3 parti che verranno sinteticamente accennate.
• Vie AFFERENTI: componente nervosa deputata a trasmettere gli input informativi dalla periferia al centro.
• Vie EFFERENTI: struttura nervosa che elabora ed esegue l'impulso originante il movimento quindi la contrazione muscolare.
• Centri nervosi superiori: funzionano da filtro, regolazione e modulazione delle informazioni periferiche
(afferenti), preparando la conseguente risposta motoria (efferente).
E' consuetudine suddividere la postura in STATICA (soggetto fermo sul posto) e DINAMICA (soggeto in movimento). Tuttavia ciò rappresenta una distinzione totalmente schematica e per nulla realistica in quanto, in realtà, un individuo stabile su di una superficie, pur non muovendosi, oscilla costantemente, seppure in un range magari non rilevabile all'osservazione. Tale oscillazione è il risultato del costante processo adattativo posturale che il soggetto attua per mantenere l'equilibrio a fronte di un insieme di elementi in qualche modo destabilizzanti, insiti nell'ambiente (ad esempio tutti gli stimoli esterocettivi: visivi, uditivi, meccanici, termici, ecc.) ed all'interno dell'organismo medesimo (escursioni respiratorie, modulazioni tonico-fasiche, muscolari, ecc. ) in una sorta di interazione plurisensoriale determinante un risultato unico costante: l'equilibrio corporeo nello spazio.
La specie umana, considerata consuetudinariamente "bipede" deve misurare la propria capacità antigravitaria all'interno di una "superficie di sostegno" relativamente limitata, rispetto all'altezza corporea, attraverso la proiezione al suolo del centro di gravità (che si trova circa 1 cm al davanti della L3 - vertebra lombare ).
Il complesso funzionale dei meccanismi posturali dell'equilibrio è sostanzialmente costituito dall'apparato muscolo-scheletrico nel suo insieme con la componente effettrice neurologica sensitivo-motoria (Sistema Nervoso Centrale e Periferico) a raccogliere gli stimoli interni (propriocettivi e vestibolo-labirintici) ed esterni (esterocettivi in senso lato: visivi, uditivi, olfattivi, tattili, dolorifici, termici) modulando la risposta motoria conseguente con eventuale partecipazione della coscienza ad integrare ulteriormente la modalità di risposta posturale. In sintesi si tratta, in ogni caso, di un processo consequenziale tra INPUT informativi e risposte conseguenti - OUTPUT quale fenomeno di adattamento.
E' interessante sottolineare come il concetto di POSTURA possa considerarsi comprensivo dell'aspetto della COMUNICAZIONE tra individuo ed ambiente tanto da poter parlare addirittura di "linguaggio del corpo" come epifenomeno naturale, fluido e spesso spontaneo, indipendente dalla volontà cosciente nel rapporto interattivo continuo tra l'individuo e tutto ciò che lo circonda e lo coinvolge in misura più o meno diretta.
La postura in altre parole come integrazione tra psiche, corpo ed ambiente in tutta la sua potenzialità espressiva e ciò significa che il profilo psicologico individuale può trovare netto riscontro nell'atteggiamento corporeo posturale "strutturato". Ad esempio un soggetto tendenzialmente "depresso" assumerà un atteggiamento posturale in prevalente flessione, quasi a proteggersi e nascondersi dal mondo esterno contrariamente al soggetto di tono umorale "positivo" e ottimista che si propone al mondo esterno in atteggiamento di estensione (spalle larghe, sguardo in avanti, ecc.) con una certa disinvoltura nello sguardo che risulta diretto e sicuro nei confronti dell'interlocutore.
Lo STRESS, per qualità e livello può rappresentare altro elemento a valenza psico-somatica che si riflette sull'atteggiamento posturale: un EUSTRESS (tensione positiva) determina una certa scioltezza posturale statico-dinamica mentre uno stato di STRESS NEGATIVO può portare a fissare un atteggiamento caratterizzato da tendenza flessoria specie delle ginocchia (quasi a cedere al peso delle problematiche quotidiane) oppure, al contrario, in iperestensione reattiva e quasi aggressiva.
Analisi Bioenergetica di Alexander Lowen
In molti casi noi trattiamo pazienti con problemi psicologici di natura nevrotica mediante protocolli di attività fisica a scopo terapeutico nell'intento di migliorare il portamento tonico-posturale con conseguente miglioramento percettivo e quindi psicologico di immagine della propria persona.
Considerare la problematica posturale corporea in ambito dell'Educazione Fisica diventa un aspetto ormai irrinunciabile nell'ottica di una corretta preparazione in grado di portare l'Atleta all'espressione della sua massima potenzialità, riducendo sensibilmente la probabilità del verificarsi di tutta una sequela di accidenti muscolo-scheletrici che ostacolano l'attività e mettono a repentaglio la salute dello Sportivo.
Una preparazione teorico-pratica posturologica di base, da parte di tutti coloro che si occupano di Sport, è resa necessaria in un'ottica di continua evoluzione tecnico-scientifica nelle varie discipline, siano esse prevalentemente "statiche" (tiro a segno, tiro con l'arco, sollevamento pesi, body building, ecc.) o "dinamiche" (calcio, tennis, corsa, ecc.).
Il concetto di EQUILIBRIO è un concetto dominante in qualunque circostanza quotidiana, sportiva e non. Essere a conoscenza delle caratteristiche, dei parametri e delle anomalie eventualmente presenti nel Sistema Posturale permette una pratica sportiva più attenta, consapevole, mirata e sicuramente più proficua. Un Istruttore preparato dal punto di vista posturologico riuscirà sicuramente ad ottenere dai propri Allievi migliori performances e soprattutto molti meno incidenti muscolo-tendinei ed articolari alimentando, in tal modo, ulteriormente la propria immagine di insegnante esperto ed efficace.
Sistema tonico-posturale
Un individuo, fin dalla nascita, percorre un tragitto evolutivo che lo porterà al completamento di tutti quei cicli maturativi che renderà via via possibile ogni atteggiamento posturale statico-dinamico, frutto dell'esperienza accumulata e facente capo a ben precisi schemi motori continuamente modulabili in base ad ulteriori nuove esigenze comportamentali.
Per ONTOGENESI si intende il processo evolutivo, nel tempo, attraverso il quale l'individuo si impossessa di tutti quei meccanismi riflessi involontari gradualmente automatizzati ed arricchiti dall'esperienza che determineranno nel soggetto adulto un adeguato compenso posturale statico-dinamico tale da mantenere, costantemente, una buona risultante di equilibrio corporeo nello spazio, indipendentemente dalla circostanza.
Le principali fasi evolutive ontogenetiche sono 5.
• Periodo PRE-natale: embrionale e fetale in cui si verificano i primi movimenti, iniziando dal capo, collo, tronco, arti superiori ed arti inferiori.
• Periodo da 0 a 3 anni: periodo più importante durante il quale si verifica la maturazione del sistema nervoso. Si compone di 2 periodi:
da 0 a 18 mesi: il soggetto si solleva da terra contro gravità, inizia a camminare, inizia ad utilizzare le mani (attività manipolativa);
da 18 mesi a 3 anni: cammina sempre più disinvolto e sicuro con base di appoggio podalica sempre più ristretta. Corre, si alimenta da solo, parla.
• Periodo dai 3/5 - 12 anni: lo sviluppo rallenta migliorando gradualmente e lentamente la coordinazione posturale statica e dinamica.
• Periodo dai 12 ai 18 anni : superata la fase critica della pubertà, si avvia ad una fase di grande sviluppo posturale-motorio. Rappresenta la fase di età idonea ad estrinsecare le eventuali potenzialità psico-somato-atletiche.
• Periodo dai 18 ai 35 anni: massima espressività delle potenzialità atletico-sportive.
In tale graduale processo maturativo ontogenetico, un aspetto di fondamentale importanza è rappresentato dall'acquisizione di reazioni posturali automatiche ossia riflessi posturali quale base morfo-funzionale di ogni successivo movimento volontario.
I movimenti automatici sono:
• reazioni di raddrizzamento: a partire dai 5 mesi per alzare e mantenere diritto il capo e allineati il tronco
e gli arti, assumendo, per tentativi, l'atteggiamento in quadrupedia (gattonamento) fino ad arrampicarsi
per rimanere in piedi.
• Reazioni di equilibrio: dai 5 - 6 mesi in poi per mantenersi nella posizione acquisita (ad esempio in
piedi) evitando di cadere. Tali riflessi sono definiti prima difesa contro i traumi, caduta a paracadute
(con abduzione-estensione degli arti inferiori), seconda difesa contro i traumi (abduzione-estensione arti
superiori, polso flesso dorsalmente, dita della mano aperte.).
Nell'adulto si verificano 4 meccanismi riflessi atti ad opporsi alla perdita dell'equilibrio:
• contromovimento del tronco ed arti superiori rispetto alla direzione dello squilibrio.
• Movimento omolaterale dell'arto inferiore rispetto alla direzione dello squilibrio.
• Strategia dell'anca con flessione di bacino e tronco omolaterale allo squilibrio.
• Strategia della caviglia con flessione dorsale del piede o comunque di movimento a pendolo rovesciato.
Un aspetto di estremo interesse nel processo evolutivo sinteticamente descritto è rappresentato dal fenomeno dinamico descritto come competizione degli schemi motori attraverso il quale, fin dalle primissime fasi di sviluppo, gli schemi motori che progressivamente vanno conformandosi, si sovrappongono coesistendo e/o interferendosi e comunque influenzandosi reciprocamente in una integrazione in ultima analisi ordinatamente e costantemente progressiva. In altri termini non ci si deve aspettare una evoluzione posturale statico-dinamica ordinata e costante ma piuttosto una progressione di tappe con possibili ritardi e/o anticipi.
Il Sistema Posturale presenta una base neuro-anatomica funzionale costituita da 3 parti che verranno sinteticamente accennate.
• Vie AFFERENTI: componente nervosa deputata a trasmettere gli input informativi dalla periferia al centro.
• Vie EFFERENTI: struttura nervosa che elabora ed esegue l'impulso originante il movimento quindi la contrazione muscolare.
• Centri nervosi superiori: funzionano da filtro, regolazione e modulazione delle informazioni periferiche
(afferenti), preparando la conseguente risposta motoria (efferente).
Ultima modifica di Zacros il Sab Nov 15, 2008 10:16 pm - modificato 1 volta.
Gio Apr 11, 2013 12:17 am Da sardu
» allenamento a casa?
Mar Mar 26, 2013 5:53 pm Da sardu
» Mi presento
Mar Mar 26, 2013 3:14 pm Da sardu
» MR10 si rinizia ...ma come?
Ven Ago 31, 2012 5:49 pm Da MR10
» ciao
Ven Feb 17, 2012 9:24 pm Da gareth66
» Hola
Dom Ott 02, 2011 5:55 pm Da Mr.Ripped
» sono molto giovane u.u
Dom Lug 31, 2011 11:26 pm Da Cobra85
» Ciao!
Gio Giu 02, 2011 2:04 pm Da nett
» Aumento massa
Lun Mag 23, 2011 12:03 pm Da Soan